Articolo del dott. Riccardo Pennati

 

Il decreto Sblocca Italia, convertito da poco in legge (164/2014) ha introdotto diverse novità in campo edilizio. Vediamo quale è il portato di tale modifiche al TUEL nel nostro settore.

Con l’ampliamento del margine di applicazione della Comunicazione inizio lavori (Cil) anche agli interventi di manutenzione straordinaria, sarà possibile avvalersi di tale strumento per opere che non comportino modifiche a parti strutturali dell’edificio; in tal caso si parla di CIL Asseverata (CILA) in quanto oltre alla comunicazione da parte del proprietario è necessario che venga consegnata anche relazione tecnica asseverata da un tecnico abilitato e da elaborati grafici del progetto. Sarà inoltre possibile utilizzare tale tolo abilitativo per lavori come l’eliminazione di barriere architettoniche e opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, pannelli solari e fotovoltaici (al di fuori dalle aree di centro storico – zone “A”) a servizio degli edifici. Inoltre la CIL sarà valida anche ai fini dell’aggiornamento catastale. Ricordiamo che tale strumento i lavori possono iniziare solo dopo che la CIL o CILA viene protocollata dal Comune.

Tutte queste tipologie di lavori riguardano la riqualificazione di piscine esistenti o per la realizzazione di un solarium; per quanto riguarda la realizzazione di impianti ex-novo, considerata la natura dell’intervento che modificherà in maniera permanente o durevole l’area dove si andrà a realizzare la vasca ci si deve affidare agli altri titoli abilitativi quali SCIA, DIA (ove ancora prevista) e Permesso di Costruire. Ciò che ci sentiamo comunque di consigliarvi, anche per gli interventi fattibili tramite CIL, è che, vista la complessità della classificazione, prima di iniziare è necessario valutare con il proprio tecnico di fiducia quale titolo abilitativo usare per realizzare in regola i lavori.

Alcune novità interesseranno anche lo strumento abilitativo del Permesso di Costruire, che ricordiamo è il titolo che si deve usare per impianti di pertinenza all’edificio principale (sia questa un’abitazione privata, condominio o struttura ricettiva) che superino il 20% del volume di quest’ultimo. Le novità sono due:

  • la prima riguarda la possibilità di andare in deroga alle previsioni del PGT in materia di destinazioni d’uso qualora il Consiglio Comunale riscontri l’interesse pubblico all’intervento. La modifica di destinazione d’uso non deve però comportare l’aumento della superficie coperta; questo potrebbe essere il caso di realizzazione di palestra con piscina su di un’area che prima ospitava un capannone industriale. Sulla scia di questo provvedimento si inserisce anche la riduzione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, i costi di costruzione e il contributo di costruzione, per incentivare interventi di ristrutturazione edilizia rispetto a quelli di nuova costruzione, a favore del contenimento del consumo di suolo;

  • la seconda invece riguarda le tempistiche: nei comuni con più di 100.000 abitanti i tempi di istruttoria sono ridotti da 120 a 60 giorni, mentre per lavori che si rivelassero particolarmente complessi vi è la possibilità di prorogare le date di inizio e fine lavori.

Un’altra novità molto interessante che potrebbe incidere in maniera significativa sul nostro settore è quella attinente al Regolamento Edilizio Unico, ossia un regolamento-tipo che andrà a sostituire gli oltre 8.000 esistenti per ogni comune. In questo documento sono fissati tutta una serie di paramentri e prescrizioni (es. le distanze dai confini) tecniche a carattere urbanistico che vanno ad incidere sugli interventi edilizi sia di nuova realizzazione e sia sulle modifiche all’esistente. Molte volte il rigetto di domande di Permesso di costruire o di altri titoli abilitativi è dovuta all’infrazione di norme presenti in tale documento. Secondo le indicazioni dovrebbe essere pronto per novembre 2015. Avere un sistema di regole unico per tutta Italia porterà ad avere maggiore chiarezza e facilità nella progettazione e nella predisposizione del materiale tecnico da consegnare agli uffici tecnici per avere il via libera ai lavori.

Probabilmente questa è l’innovazione all’interno dello “Sblocca Italia” che inciderà di più nel prossimo futuro nel nostro settore, oltre alla possibilitità di utilizzo della CIL o CILA per quanto riguarda interventi sull’esistente. Per quanto invece concerne la realizzazione di nuove piscine rimane fermo che i titoli abilitativi di riferimento rimangano SCIA e Permesso di Costruire.