A sostituirla potrebbe essere la cosiddetta “Scia” (segnalazione certificata di inizio attività) che il governo ha inserito nella manovra correttiva (disegno di legge di conversione del D.L. 78/2010).

 

La “Scia” sostituirebbe la dichiarazione d’inizio attività in tutte le procedure che la prevedono.

In sostanza, chiunque intenda richiedere una concessione, una licenza, un’autorizzazione o un nulla osta non dovrà presentare la domanda e attendere la risposta dell’Amministrazione Pubblica (o i 30 giorni richiesti per scattare il silenzio-assenso) per cominciare l’attività ma, con la “Scia” (se fosse approvata in via definitiva) ci si potrà limitare ad avanzare l’istanza accompagnata dai certificati e dalle attestazioni richieste dalla legge e avviare già da quel momento i suoi propositi.

Nei 30 giorni seguenti toccherà eventualmente all’amministrazione bloccarlo e, se del caso, perseguirlo penalmente.

Eventuali deroghe temporali per i controlli sono consentite solamente per grave e irreparabile danno per il patrimonio artistico e culturale, per l’ambiente, per la salute e per la sicurezza pubblica.

 

Per valutare il reale “peso” della “Scia” sull’attività edilizia, comunque, occorrerà attendere il testo definitivo e, eventualmente, i regolamenti attuativi.

 

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