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 Ugello al centro della piscina

L’ugello, perché possa funzionare, deve essere installato sopra il pelo libero dell’acqua per almeno 2-3 cm, per compensare le onde prodotte dal movimento dei bagnanti; installato ad una maggiore profondità  produrrà solo uno scomposto gorgoglio vanificando l’effetto desiderato. L’installazione dovrà essere opportunamente protetta affinché non possa rappresentare un pericolo per gli utenti della piscina. E’ necessario quindi predisporre una struttura di supporto, ad esempio il muretto di divisione tra l’area nuoto e l’area relax-idromassaggio o un’isola al centro del bacino.

E’ possibile, nel caso si desideri una fontana da accendere solo per eventi speciali, installare l’ugello su una struttura rimovibile, carrellata o galleggiante e quindi facilmente spostabile quando il bacino sarà usato come piscina, completa di luci e di gruppo di pompaggio, facendo attenzione nella scelta della pompa ad adottare modelli che non prevedano olio per il raffreddamento, allo scopo di evitare perdite accidentali che inquinino il bacino.

Per quanto riguarda l’altezza massima del getto, installandolo all’interno della piscina, questa potrà corrispondere alla metà della dimensione minore della vasca o essere pari alla distanza che separerà il punto di installazione dal perimetro esterno.

Foto Sonia Pecchioli

 

Ugelli posti al di fuori della piscina ma come parte integrante di questa

E’ possibile installare gli ugelli lungo i lati della piscina, inclinati verso l’interno a creare un tunnel o un gioco incrociato. In questo caso l’acqua del getto ricadrà nel bacino e si potrà utilizzare: o un’aspirazione dedicata all’impianto fontana oppure una deviazione dal sistema di ricircolo della piscina, sfruttando le normali prese d’acqua previste.

In quest’ultimo caso è necessario valutare la potenza della pompa prevista per il filtraggio e, soprattutto, la pressione disponibile. I getti schiumogeni richiederanno pressioni maggiori, perciò normalmente sarà consigliabile prevedere getti cristallini il cui funzionamento richiede pressioni di esercizio più simili a quelle normalmente erogate dalle pompe del filtraggio impiegate nelle piscine.

Se la piscina è già realizzata, occorrerà valutare la fattibilità della derivazione in relazione alla posizione del locale tecnico e della possibilità di un intervento sulla pavimentazione perimetrale. Nel caso la piscina preveda una vasca di compenso, sarà normalmente realizzabile una presa di aspirazione indipendente mentre sarà molto più invasivo realizzare una presa di aspirazione dedicata, direttamente dalla vasca.

E’ necessario valutare il tempo di accensione previsto e la contemporaneità o meno dell’uso della piscina per valutare la convenienza economica: nel caso la fontana venga utilizzata per eventi, al di fuori dell’orario di uso della piscina, il funzionamento a pieno regime della pompa di filtraggio potrebbe essere una soluzione antieconomica rispetto alla realizzazione di un sistema dedicato.

Foto Marco Carrara Ghirelli

 

Ugelli posti al di fuori della piscina il cui getto non dovrà ricadere all’interno del bacino

In questo caso l’impianto di alimentazione della fontana dovrà essere indipendente dalla piscina, soprattutto per il rischio di accumulo di sporco che appesantirà il sistema di filtraggio già progettato. La fontana si costituirà come nuovo impianto con un raddoppio di ogni componente e quindi con un investimento economico maggiore, per contro, la scelta di questa soluzione consentirà di non avere alcun limite progettuale, sia per portata che per pressione di esercizio, con un effetto scenografico sicuramente più importante.

La necessità di tenere separata l’acqua di ricircolo obbligherà a tenere in maggior conto lo spazio utile e richiederà quindi una migliore progettazione planimetrica per la definizione degli spazi utili.

Foto Sonia Pecchioli

 

Autore dell’articolo: arch. Sonia Pecchioli – pecchioli@professioneacqua.it