Anche il settore delle gare pubbliche è in forte ribasso, a testimonianza della grande sofferenza dell’edilizia in generale.

Secondo i dati pubblicati con l’aggiornamento al 31 marzo 2011 dell’osservatorio OICE-Informatel, le gare per servizi di ingegneria e architettura indette nel mese sono state 482 (di cui 32 sopra soglia) per un importo complessivo di soli 52,6 milioni di euro (40,4 sopra soglia). Rispetto a marzo 2010 il numero dei bandi rilevati nel mese corrente sale del 15,3% (-17,9% sopra soglia e +18,7% sotto soglia) mentre il loro valore scende, come detto, dell’1,3% (+9,8% sopra soglia e -26,1% sotto soglia).
Complessivamente, nel primo trimestre sono state indette 1.142 gare (102 sopra soglia) per un valore di 114,2 milioni di euro (80,2 sopra soglia). Il confronto con il primo trimestre 2010 è negativo: mentre il numero delle gare sale del 16,6% (+8,5% sopra soglia), il loro valore scende del 34,5% (-40,9% sopra soglia e -11,8% sotto soglia). Rispetto alla media degli importi rilevati nel primo trimestre dei cinque anni precedenti il valore messo in gara nei primi tre mesi del 2011 presenta una flessione del 45,7%, pur non tenendo conto della dinamica inflativa settoriale.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è quello degli importi di aggiudicazione, poichè non si arresta la crescita dei ribassi con cui le gare vengono aggiudicate: in base ai dati raccolti al 31 marzo il ribasso medio sul prezzo a base d’asta, per le gare indette nel 2010, è arrivato al 41,6% (era al 41,2% a fine febbraio). Il ribasso si spinge al 76% nell’aggiudicazione di una gara dell’ IPES – Istituto per l’edilizia sociale della provincia autonoma di Bolzano per l’accatastamento ed intavolazione di 159 alloggi e relative pertinenze a Bolzano con un importo a base d’asta di 155.466 euro, aggiudicata per 37.000 euro.

“Sono ormai anni che lanciamo l’allarme e i dati del primo trimestre confermano le nostre più pessimistiche previsioni – ha dichiarato il presidente OICE Braccio Oddi Baglioni – non è pensabile che si possa continuare ad operare in un mercato che si contrae a questi ritmi, solo con la ripresa degli investimenti per infrastrutture da parte delle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, questo Paese potrà trovare la strada per uscire dalla crisi economica. Non solo: occorre dare linfa al mercato, evitando, però di cancellarlo per legge. E’ del 9 marzo l’approvazione, fortunatamente solo in prima lettura alla Camera, di una norma del ddl “Statuto di impresa” che prevede l’innalzamento da 100.000 euro a 193.000 euro della soglia per l’utilizzo della procedura negoziata negli affidamenti di incarichi di progettazione e attività tecnico-amministrativa ad essa connesse. Si tratta di una norma sulla quale l’OICE esprime la più netta contrarietà, perché così facendo si renderebbe meno trasparente e concorrenziale la maggior parte degli affidamenti: nel 2010, infatti, gli affidamenti fino alla soglia dei 100.000 euro già rappresentavano l’81 % dell’intero mercato dei servizi di ingegneria e architettura e l’innalzamento della soglia sottrarrebbe al libero mercato un ulteriore 9,7% di affidamenti. In sostanza verrebbe affidato a trattativa privata, con invito di soli cinque soggetti e senza alcuna pubblicità preventiva, il 90,7 % del totale degli incarichi; ciò senza contare che l’innalzamento del limite per affidamenti, nella sostanza, a trattativa privata, determinerebbe certamente un processo di suddivisione degli incarichi di rilievo comunitario al fine di farli rientrare nelle più “flessibili” procedure nazionali, con nocumento anche della concorrenza nel Mercato interno e con il sostanziale azzeramento delle gare “comunitarie”. Va anche detto – Ha concluso Braccio Oddi Baglioni – che la norma proposta determinerebbe un danno certo per le finanze pubbliche: il compenso oggetto di una procedura negoziata è infatti, mediamente, ben più elevato rispetto a quello oggetto di un confronto concorrenziale (procedura aperta) dove si registra un ribasso medio è del 40%. Se questo vuole dire semplificare le procedure sia ben chiaro che l’OICE non ci sta.”

Tornando ai dati dell’osservatorio e analizzando la posizione dell’Italia in Europa, si rileva che il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria è passato dalle 94 unità del primo trimestre 2010 alle 102 del primo trimestre 2011, +8,5%. Nell’insieme dei Paesi dell’Unione Europea la domanda di servizi di ingegneria e architettura presenta una crescita (+16,7%) decisamente maggiore di quella italiana. Rimane molto modesta, 2,9%, la quota del nostro Paese sul numero totale delle gare pubblicate, risultando di gran lunga inferiore rispetto a quella di paesi di paragonabile rilevanza economica: Francia 45,2%, Germania 11,4%, Polonia 6,5%, Spagna 4,5%, Gran Bretagna 4,3%).
Molto negativo anche l’andamento delle gare miste, cioè per progettazione e costruzione insieme, che nel primo trimestre 2011 sono in forte discesa: -67,7% in valore rispetto al primo trimestre 2010.

Fonte: OICE