Il direttore dei lavori segue per conto del committente l’andamento dei lavori in cantiere e ha il compito principale di verificare che tutto venga fatto secondo il progetto approvato e rispettando le leggi e i regolamenti in vigore.

Questo è vero per qualsiasi cantiere, dunque anche in caso di costruzione di una piscina.

Se il direttore dei lavori sbaglia, l’appaltatore è comunque responsabile?

Secondo la Corte di Cassazione, l’appaltatore, cioè l’azienda che sta realizzando l’opera, non può scaricare completamente la colpa sul direttore dei lavori. Per non essere ritenuto responsabile, l’azienda deve provare di aver segnalato eventuali errori.

Con l’ordinanza n. 11592 del 2 maggio 2025, la Cassazione ha confermato la condanna di un’impresa che aveva realizzato un’opera pubblica con gravi difetti tecnici. L’Amministrazione aveva chiesto un risarcimento, poiché l’opera non poteva essere collaudata.

L’impresa aveva fatto ricorso, sostenendo che i problemi erano dovuti a errori e mancanze nella direzione dei lavori, e che il progetto iniziale era talmente sbagliato da non poter essere eseguito.

La Cassazione, però, ha respinto il ricorso, spiegando che anche se il direttore dei lavori ha commesso degli errori, l’appaltatore non può lavarsene le mani.

Infatti, l’impresa deve comunque verificare che il progetto e le istruzioni ricevute siano corretti, almeno entro i limiti delle sue competenze.

Se si accorge che qualcosa non va, deve esprimere chiaramente il proprio disaccordo. Solo così può evitare di essere considerata responsabile. Inoltre, deve dimostrare che ha eseguito i lavori solo perché il committente glielo ha imposto, assumendosi il rischio delle conseguenze.

Nel caso in questione, invece, l’impresa si è limitata a dare la colpa al direttore dei lavori, senza dimostrare di aver mai sollevato obiezioni. Per questo motivo, la Cassazione ha confermato la sua responsabilità.

[fonte: biblus.acca.it]