Di seguito il testo dell’articolo del Corriere della Sera, che dovrebbe far riflettere tutti coloro che pretendono di far soldi con attività legate alla balneazione senza preoccuparsi delle possibili conseguenze.
Basterebbe, infatti, prestare maggiore attenzione alla progettazione ed al dimensionamento dell’impianto di depurazione nel suo complesso  (inteso come filtrazione, disinfezione, capacità di ricambio veloce dell’acqua) e non pensare solamente a risparmiare sulle “vaschette” idromassaggio posizionate qua e là sul bordo vasca o nel giardino.

Meditate gente, meditate…!

ATTENZIONE – Estimatori del rilassante idromassaggio, è meglio pensarci due volte prima di abbandonarvi al prossimo bagno con le bolle, perchè l’acqua nella quale solitamente entrate potrebbe essere la più sporca e pericolosa del mondo. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Microbiologia dell’Università A&M del Texas ,infatti, l’acqua delle vasche da bagno abilitate alla funzione di idromassaggio possono diventare un terreno di cultura per dozzine di differenti tipi di batteri e origine quindi di eventuali malattie infettive .

QUANTI BATTERI CI SONO – La microbiologa americana Rita B. Moyes, che ha coordinato le ricerche dell’Università americana, ha analizzato 43 differenti campioni di acqua, prelevati asetticamente da vasche di case private e hotels degli Stati Uniti, rilevando che tutti contenevano batteri in concentrazione da media a molto elevata. Il 95% dei casi esaminati presentavano batteri fecali, l’81% di funghi e il 34% di staffilococco, sicuramente il più pericoloso. Solitamente un cucchiaino da caffè di acqua del rubinetto contiene circa 138 batteri e spesso quantità identiche non ne contengono affatto, ma i campioni presi dalle vasche idromassaggio hanno raggiunto sempre volori superiori ai due milioni di unità.

MA COSA SUCCEDE – «Le vasche con tubi senza filtri, quelle non trattate chimicamente per la loro disnfezione e non mantenute a temperature alte, rappresentano le prime zone dove i batteri possono concentrarsi e svilupparsi», afferma la dottoressa Moyes, «Gli organismi spesso formano un biofilm, si uniscono insieme in una specie di comunità, riproducendosi velocemente e rendendosi difficili da eliminare». Quando i getti sono aperti l’acqua contenete i batteri viene spinta nella vasca, e «per via del movimento creato si viene a creare una nebulizzazione sulla superficie dell’acqua che trasporta gli organismi microscopici all’interno dei polmoni o di altri orifizi» spiega la dottoressa Moyes. I batteri trovati dunque nelle vasche idromassaggio possono essere causa di molte malattie, tra le quali infezioni al tratto urinario, alla pelle e anche di polmoniti.

CHI DEVE STARE ATTENTO – Ma chi è più a rischio? «Sicuramente i bambini, gli anziani e le persone con difese immunitarie deboli dovrebbero evitare l’idromassaggio, per non incorrere in spiacevoli infezioni», spiega la microbiologa statunitense. «Una vasca idromassaggio disinfettata chimicamente e mantenuta molto calda non dovrebbe nascondere rischi per la salute, ma se si ripetono continue infezioni, si deve considerare la vasca idromassaggio una possibile fonte batteriologica».

04 marzo 2006