Le grandi strutture gonfiabili sono molto scenografiche, ma per gli scivoli e le relative piscine, sapere quali siano le leggi o le norme da seguire non è semplice.

A volte i gestori, per integrare la propria offerta di divertimento, ipotizzano di dotare il proprio centro di una grande struttura gonfiabile acquatica. Ce ne sono molte in commercio, acquistarle è relativamente semplice. Gestirle correttamente, invece, no.

Prima di tutto perché le certezze sulle cose da fare sono poche e lasciano, quindi, molto spazio alla libera interpretazione degli Enti che devono esprimersi, il più delle volte senza sapere come inquadrare queste strutture.

Il principale problema è che ci troviamo davanti a due mondi che non si parlano: quello delle strutture di divertimento, assimilabili alle giostre, cioè alle attrazioni dello spettacolo viaggiante, e quello delle piscine e degli acquascivoli.

Ognuno dei due mondi, per così dire, “tira l’acqua al suo mulino”, non tanto in senso letterale ma per dire che queste attrazioni sono del loro comparto e devono seguire le loro regole. In sintesi si può affermare che hanno entrambi ragione, e vediamo perché.

 

Gli scivoli gonfiabili acquatici

Questa tipologia di divertimento, intesa come gonfiabile sul quale si scivola e si finisce in acqua, è, a tutti gli effetti, un acquascivolo. Ma è anche un gonfiabile.

In quanto gonfiabile, lo scivolo è soggetto alla procedura di registrazione ed assegnazione del codice identificativo comunale di cui al DM 18 maggio 2007, e può essere autorizzato con licenza di spettacolo viaggiante di cui all’art. 69 TULPS, fruendo dell’aliquota IVA ridotta e delle facilitazioni sul rilascio dello scontrino fiscale. Per poterli installare e gestire è necessaria una specifica autorizzazione, che comprende anche il parere della Commissione Comunale di Vigilanza, come per tutti gli spettacoli.

Queste attrazioni sono soggette ad una norma tecnica, la UNI EN ISO 25649-6, che ha sostituito la UNI EN 15649-6, che è stata ritirata. La norma tecnica prevede tutti i requisiti di sicurezza che queste tipologie di gonfiabili devono possedere.

Fin qui, bene.

E la norma degli acquascivoli? Parliamo della UNI EN 1069, che include dal 2019 acquascivoli di qualunque altezza, anche inferiore a 2 metri, e che non esclude i gonfiabili dal campo di applicazione. Esclude però gli acquascivoli con pendenza media uguale o inferiore al 70%.

La Uni EN 1069 non è applicabile se non in parte ad un gonfiabile: corrimano, parapetti, scale in materiale antisdrucciolo non si possono installare su un gonfiabile. E quindi? E quindi, meglio cercare uno scivolo con pendenza media inferiore al 70%, in modo da restare esclusi dal campo di applicazione.

In caso contrario, siamo di fronte ad una situazione confusa che difficilmente si riuscirà a chiarire, se non nel malaugurato caso in cui si verifichi un incidente serio che, applicando la UNI EN 1069, si sarebbe potuto evitare. Come spesso accade, sarà l’Uomo vestito di Nero a decidere quale norma prevale sull’altra.

Le piscine gonfiabili

In questo caso dirimere la questione è più semplice. Cos’è una piscina?

L’Accordo Stato Regioni del 2003 definisce: 1.1 Si definisce piscina un complesso attrezzato per la balneazione che comporti la presenza di uno o più bacini artificiali utilizzati per attività ricreative, formative, sportive e terapeutiche esercitate nell’acqua contenuta nei bacini stessi.

La norma UNI EN 15288 al punto 3.1 dice: Piscina= Impianto, con una o più aree acquatiche, destinato al nuoto, ad attività ricreative o ad altre attività fisiche in acqua.

Nessuna distinzione con il gonfiabile, nessuna eccezione.

Quando un acquascivolo finisce in una piscina e non in acque libere come laghi o mare, la piscina deve essere a norma in quanto piscina, perché va assicurata la qualità dell’acqua.

Poiché in un gonfiabile è impossibile realizzare sistemi di ricircolo a skimmers o a sfioro, secondo la norma UNI 10637, è evidente che una piscina gonfiabile molto difficilmente potrà essere a norma. Potrebbe essere messo a norma l’impianto, inteso come filtri e pompe, ma molto difficilmente lo si potrà fare con la struttura.

 

Conclusioni

Attenzione quindi, quando installate queste attrazioni. Non date per scontato che se qualcuno li vende significa che possono essere venduti. Il responsabile è il gestore, non il venditore. Analizzate bene la situazione, quindi, e trovate il giusto modo di divertire i vostri clienti senza correre rischi!

Per approfondire: https://mauriziocrisanti.it/2015/01/gonfiabili-acquatici-come-gestire/