Pubblicato un avviso da 1,5 milioni di euro. Chi si farà carico della ristrutturazione potrà gestire la struttura per 25 anni senza affitto.
È solo l’inizio, ma rappresenta un segnale incoraggiante. Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, la maggioranza ha dato il via libera all’atto di indirizzo per il recupero e la futura gestione del centro natatorio di Rezzato, inattivo da oltre due anni. Un impianto che era costato parecchio alla collettività e che oggi versa in stato di abbandono. Il sindaco Luca Reboldi e la sua squadra vogliono invertire la rotta e riportare in vita la struttura.
Le difficoltà
La piscina comunale, inaugurata nel 2010, era stata chiusa dodici anni dopo a causa di una perizia tecnica che ne aveva evidenziato gravi problemi statici e manutentivi. All’epoca, i costi di messa in sicurezza erano stati ritenuti eccessivi e si era optato per la chiusura. Ora, però, la nuova Amministrazione intende rilanciare l’impianto ricorrendo a un modello a “spesa zero per il bilancio pubblico”, come spiegato martedì scorso in aula dagli assessori Angelo Laffranchi (Bilancio) ed Enzo Gerosa (Lavori pubblici).
L’avviso pubblico è già online sul sito istituzionale del Comune: si tratta di un partenariato pubblico-privato. In pratica, l’investitore privato si farà carico integralmente delle spese per la riqualificazione dell’area, che comprenderà spazi per palestra, ambulatori, ristorazione e le vasche scoperte. L’investimento previsto ammonta a circa 1,5 milioni di euro e includerà anche interventi per l’efficienza energetica, l’eliminazione delle barriere architettoniche e altri lavori di ammodernamento. In cambio, il concessionario potrà gestire il complesso sportivo per un quarto di secolo senza dover corrispondere alcun affitto al Comune. L’Amministrazione ha più volte ribadito – anche rispondendo alle critiche della minoranza – che il progetto non graverà sul bilancio comunale.
Le polemiche
L’Ente intende inoltre presentare la proposta a un bando regionale per il miglioramento degli impianti sportivi. Se accolta, la richiesta di contributo (pari a circa 430 mila euro) potrà essere reinvestita nell’infrastruttura. In quel caso, l’accordo con il futuro gestore potrebbe essere rivisto: o con una riduzione della durata della concessione, o con la possibilità di finanziare ulteriori interventi, come la riapertura delle piscine coperte.
Tuttavia, le opposizioni hanno espresso forte disappunto e votato contro il provvedimento. Secondo il consigliere Matteo Capra, «l’Amministrazione sta regalando un bene pubblico con un’operazione di pura immagine». Critico anche Francesco Gusmeri, che ha accusato la Giunta di mancanza di visione. Ora si attende di capire se l’iniziativa attirerà soggetti interessati e come evolverà la situazione nei prossimi mesi.
[Fonte: Ilgiornaledibrescia.it]