L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un video educativo con l’obiettivo di sensibilizzare famiglie e adulti sui comportamenti corretti da adottare per ridurre il rischio di annegamento, in particolare nelle piscine. L’iniziativa nasce dalla crescente necessità di tutelare i minori in ambienti acquatici, dove anche brevi momenti di disattenzione possono trasformarsi in tragedie.

Il problema è rilevante: secondo i dati più recenti dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza in acqua, istituito presso il Ministero della Salute, oltre il 50% degli episodi di annegamento in piscina coinvolge bambini sotto i 12 anni. In generale, circa il 12% delle vittime annuali ha meno di 18 anni, su una media di 330 decessi legati a incidenti in ambienti balneari.

Il video, intitolato “I consigli di Salvo”, propone indicazioni pratiche per ridurre i rischi, soprattutto nei mesi estivi quando aumenta la frequentazione di mari, laghi e piscine. Le raccomandazioni includono:

  • scegliere luoghi attrezzati e presidiati da personale specializzato;
  • evitare le aree con correnti forti o mare agitato e consultare sempre le condizioni meteo prima di entrare in acqua con i bambini;
  • rispettare le indicazioni e la segnaletica predisposta dai bagnini;
  • favorire l’apprendimento del nuoto sin dalla prima infanzia;
  • evitare immersioni subito dopo i pasti o dopo un’esposizione prolungata al sole;
  • non tuffarsi da scogliere, in acque torbide o in zone con fondali poco profondi;
  • mantenere una vigilanza costante e ravvicinata sui bambini, soprattutto quando si trovano vicino a piscine domestiche o vasche private.

Le piscine gonfiabili, spesso sottovalutate, rappresentano un ulteriore elemento di rischio, soprattutto per i più piccoli che iniziano a muovere i primi passi. Anche pochi centimetri d’acqua possono rivelarsi pericolosi: la perdita di equilibrio, il silenzio con cui avvengono questi incidenti e la rapidità con cui un bambino può sparire dalla vista (in media meno di 20 secondi) rendono fondamentale un controllo continuo da parte degli adulti.

La supervisione attenta rimane quindi il principale strumento di prevenzione. Evitare distrazioni, come l’uso del telefono o l’allontanarsi anche per pochi istanti, può fare la differenza tra una giornata di gioco e un episodio drammatico.

[Fonte: salute.regione.emilia-romagna.it]