Il sogno degli italiani in queste giornate di caldo africano potrebbe trasformarsi nel peggiore degli incubi. Il rinfrescante bagno in piscina, infatti, potrebbe regalare insieme all’abbronzatura congiuntiviti, micosi e verruche: il pericolo, infatti, con i picchi di canicola raddoppia. A rivelarlo è Giorgio Liguori, della cattedra di Igiene all’università Parthenope di Napoli, intervenuto al convegno di presentazione delle Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità per la sicurezza degli ambienti acquatici ad uso ricreativo, ieri a Roma. «In questi questi giorni di caldo torrido – spiega l’esperto – la parte più superficiale dell’acqua delle piscine, a diretto contatto con i bagnati, risente fortemente dell’aumento di temperatura, modificando la propria componente biologica, con l’effetto di un raddoppio di proliferazione dei microrganismi nocivi per l’uomo. Soprattutto laddove già la situazione della contaminazione microbica è a livelli di guardia».

 

E i rischi, come conferma Liguori, si chiamano «infezioni delle mucose e congiuntiviti, ma anche verruche e micosi. Senza tralasciare le fastidiosi otiti e le infezioni da stafilococco o da batteri pseudomonas». Folla, scarsa igiene personale, abuso di creme e olii, e soprattutto una cattiva gestione degli impianti di disinfestazione. Sono questi alcune delle situazioni che portano alla proliferazione di agenti patogeni secondo l’igienista. Ma non vanno sottovalutati anche gli spogliatoi: «Sono luoghi dove umidità e acqua stagnante portano al proliferare di micosi – prosegue il medico – E poi lo scambio di ciabatte e accappatoi sono comportamenti che possono incidere sulla salute pubblica».

 

Il consiglio quindi, prima di frequentare una piscina pubblica, è quello di verificare se l’impianto rispetti le normative e i regolamenti. Inoltre, suggerisce l’esperto, «mai entrare in vasca senza essere passati per le vaschette per i piedi o i percorsi igienizzanti da attraversare prima del bagno, obbligatori per la pulizia». Se proprio non si riesce a resistere all’idea di un tuffo rigenerante, si può fare una veloce verifica `a occhio´ della limpidezza dell’acqua. «Ma attenzione – conclude Liguori – non sempre il colpo d’occhio della vasca azzurra è sinonimo di sicurezza per la salute».

 

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