I lavori presso la piscina comunale sono stati interrotti dopo la scoperta di gravi carenze strutturali, che rendono necessari ulteriori interventi e risorse economiche. Secondo il vicesindaco reggente Thomas Giacon, saranno necessari tra i 500.000 e i 700.000 euro per mettere in sicurezza l’impianto, cifra che graverebbe sull’avanzo di bilancio di circa 1,2 milioni. Tuttavia, l’ex sindaco Valeria Mantovan contesta questa stima, sostenendo che secondo la documentazione ufficiale l’aumento dei costi si aggirerebbe tra i 190.000 e i 300.000 euro, quindi ampiamente sostenibile.
Il consiglio comunale di lunedì si è rivelato particolarmente acceso, animato da polemiche e scontri politici, aggravati dalla vicinanza delle elezioni. Giacon ha illustrato anche lo stato di altri cantieri pubblici: la Cittadella dello Sport, seppur lenta, prosegue, mentre l’asilo di Fornaci è fermo da un mese per problemi con l’azienda incaricata. Sul ponte di Gramignara, invece, l’impresa aggiudicataria ha rinunciato per l’insostenibilità economica, mettendo a rischio i fondi ministeriali.
Dura la reazione della capogruppo d’opposizione Maura Veronese, che ha criticato la gestione della piscina fin dall’origine, denunciando scelte sbagliate e costi eccessivi, con un acquisto che ha quasi raddoppiato il valore reale dell’impianto. Anche sugli altri progetti, Veronese ha parlato di confusione e promesse non mantenute.
A difendere l’amministrazione è stato l’assessore Capanna, che ha ricordato le difficoltà causate dalla pandemia e la necessità di riaprire un servizio importante. Ha inoltre ribadito la correttezza delle procedure e la buona fede dell’amministrazione, sottolineando l’impegno per restituire la piscina alla cittadinanza.
[Fonte: polesine24.it]