Le preoccupazioni tra gli esercenti sono emerse martedì mattina nella sede Confesercenti di Siena, in occasione di un incontro di approfondimento sul tema, promosso in collaborazione con l’Azienda Usl 7 di Siena.

Agli alberghi, b&b o agriturismi dotati di piscine sarà infatti necessario adottare un piano di autocontrollo ed una serie di adeguamenti strutturali: li hanno esposti nel corso dell’incontro il Responsabile Ambiente e Sicurezza di Confesercenti Siena, Silvano Giubbolini ed il dottor  Giacomo Redi, Tecnico della Prevenzione dell’Azienda Usl 7 di Siena, che ha illustrato compiutamente i vari aspetti della materia. Gli aspetti interessati dalla nuova disciplina vanno da quelli strutturali (come la perimetrazione dell’area di balneazione) a quelli microbiologici delle acque, dalla classificazione delle piscine alla formazione del personale preposto alla gestione, dall’attività di vigilanza alle pratiche amministrative per l’avvio dell’attività.

Dalla serie di domande avanzate dalla platea dopo le relazioni è emersa una forte preoccupazione, in particolare per gli adeguamenti strutturali che molte delle strutture esistenti sono chiamate ad adottare: molte critiche riguardano il difetto di proporzionalità che la nuova normativa contiene, tenendo conto che un albergo con 6 camere sarà tenuto ad adottare gli stessi adeguamenti di un hotel da 100. Per impressione comune tra gli esercenti, lascia perplessi in particolare la contraddizione di fondo dello spirito della normativa, che da un lato enfatizza l’aspetto dell’autocontrollo ma parallelamente introduce una serie sin troppo pignola di parametri, a volte anche in contrasto con altri obiettivi di carattere ambientale: è il caso dello svuotamento obbligatorio delle acque della piscina, previsto una volta all’anno.

Sonia Pallai, Responsabile Turismo di Confesercenti Siena, sottolinea che questa misura andrà a rendere più difficile la competitività delle strutture ricettive sul mercato, visto che i concorrenti dei territori limitrofi non sono tenuti a questa mole di adempimenti. All’atto pratico, è probabile  che le amministrazioni comunali siano chiamate a valutare molte richieste di deroga, in quanto al momento è l’unica possibilità di alleggerire il “carico” che la normativa prevede.

 

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