Partendo da quest’ultimo punto, le sanzioni applicabili in caso di violazione variano dai 3.000 fino ai 30.000 euro di ammenda e fino a 2 anni di reclusione.
Le sostanze ed i limiti sono riportati rispettivamente alle tabelle 3 e 4 allegate all’articolo. La prima tabella fa riferimento ai valori limite di emissione in acque superficiali e fognatura, mentre la seconda allo scarico nel suolo.
Dall’osservazione delle suddette tabelle si può notare che i valori limite relativi al cloro sono molto bassi: infatti per quanto concerne lo scarico in acqua (Tab. 3) i limiti fissati sono 0,2 – 0,3 mg/l; il limite a 0,2 mg/l è confermato anche per lo scarico a suolo (Tab. 4).
Confrontando tali valori con quelli previsti dall’Accordo Stato-Regioni del 2003 contenuti nella tabella A relativa ai requisiti dell’acqua in immissione e contenuta in vasca, per quanto concerne il cloro attivo libero il range varia da 0,6 a 1,8 mg/l in acqua d’immissione e da 0,7 a 1,5 mg/l per quella di vasca.
Questa differenza di valori relativi alla concentrazione di cloro porta alla necessità di declorare l’acqua prima dello scarico, per non incorrere in sanzioni davvero molto pesanti.