A Montecatini, il 12 maggio sono scattati ufficialmente i nove mesi di chiusura della piscina coperta di via Cimabue, bloccata per ragioni di sicurezza su decisione dell’attuale amministrazione. Una perizia tecnica aveva segnalato gravi criticità strutturali. Dopo interventi urgenti da oltre 80mila euro, la situazione resta però avvolta nell’incertezza: “Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali né certificazioni sui lavori”, afferma Massimo Ciferri, socio del Centro Nuoto Montecatini, concessionario dell’impianto fino al 2026.
Lucilla Biagianti, presidente del CdA della cooperativa che gestisce la struttura, sottolinea le difficoltà affrontate per riaprire almeno le piscine scoperte, previste per sabato 17 maggio: “Abbiamo dovuto fare tutto in autofinanziamento. Tra costi di manutenzione e riempimento vasche, la spesa è stata ingente, ma sostenuta grazie a vecchie risorse, donazioni e abbonamenti”. Nessun aiuto, però, da parte del Comune: “Abbiamo scritto una lettera dettagliata a tutti i consiglieri il 29 aprile, ma nessuno ci ha risposto, tranne Edoardo Fanucci in consiglio comunale”.
“Non cerchiamo lo scontro”, precisa ancora Ciferri, “ma è inspiegabile la scelta dell’amministrazione di tenere chiuso un impianto fondamentale per la cittadinanza”. Il disappunto è profondo, ma privo di toni polemici: “Non abbiamo interlocutori. Il silenzio istituzionale è totale”.
La chiusura ha avuto ricadute pesanti anche sul fronte agonistico: Montecatini, per la prima volta dal 1980, non avrà una squadra alle gare estive, mentre gli atleti locali si sono ridotti da 40 a soli 5. “Siamo stati lasciati soli”, ribadisce Biagianti, “senza nemmeno una telefonata”. E conclude: “Non cerchiamo colpevoli, ma il nostro lavoro merita rispetto. Riapriremo le piscine estive perché lo dobbiamo alla città, nonostante tutto”.
[Fonte: iltirreno.it]