Nel cuore del quartiere Muggiano, nella periferia occidentale di Milano, scoppia la protesta. Il Centro Sportivo di Viale Muggiano chiuderà i battenti dal 30 giugno 2025 per almeno un anno e mezzo. Una notizia che, sebbene attesa da tempo, è caduta come una scure sulla comunità locale. La struttura, che ospita piscina, palestra e spazi aggregativi, è da anni uno dei pochi riferimenti sportivi e sociali della zona.

La decisione arriva dopo una lunga sequela di problemi: da un progetto nato con grandi ambizioni nel 2013 a una realizzazione mai del tutto compiuta, passando per ritardi, difficoltà gestionali e problemi economici. Solo oggi, con i fondi del PNRR finalmente disponibili, si intravede la possibilità di una svolta. Ma per ora il presente è fatto di chiusure, incertezze e rabbia.
Un progetto virtuoso trasformato in incubo gestionale

Il centro doveva essere un esempio di edilizia sportiva sostenibile: pannelli solari, impianti di filtraggio ecologico per la piscina, spazi accessibili anche per utenti fragili. Un polo sportivo pensato non solo per Muggiano, ma anche per i comuni limitrofi come Cesano Boscone.

Ma il progetto si è arenato presto. Problemi di cassa, pagamenti mancati e nel 2024 l’intervento del Comune di Milano per escutere la fidejussione. A quel punto, la gestione è stata frammentata: Milanosport ha preso in carico la piscina, mentre l’associazione La Fenice si è occupata delle palestre. Un equilibrio fragile, ora rotto da una chiusura che rischia di diventare definitiva.
Comunità in rivolta, istituzioni assenti

L’annuncio della sospensione delle attività ha provocato un’ondata di reazioni. Utenti, famiglie, disabili e anziani, per cui il centro è un punto di riferimento vitale, si dicono disorientati. La Fenice, che gestiva le palestre, ha denunciato di aver ricevuto un ultimatum dal Comune, senza alcuna possibilità di interlocuzione.

Durante una seduta infuocata del Municipio 7, il consigliere di Fratelli d’Italia, Stefano Gorgoglione, ha messo in guardia dal “rischio Agorà”, evocando la triste sorte di un altro impianto sportivo mai riaperto dopo anni di chiusura. “Il centro di Muggiano – ha detto – è un presidio sociale prima ancora che sportivo. Chiuderlo senza un’alternativa è un atto di abbandono verso una comunità già fragile.”
Lavoratori senza certezze, attrezzature da smaltire

Oltre al danno sociale, pesano le ricadute occupazionali. Circa 30 persone tra istruttori e addetti rischiano di restare senza lavoro. E i macchinari della palestra, costosi e difficili da trasferire, restano un’incognita. Nessuna soluzione temporanea è stata individuata per garantire la continuità delle attività.

La chiusura potrebbe tradursi in un calo drastico della pratica sportiva, soprattutto per le fasce più deboli. Disabili e anziani, in particolare, rischiano di perdere un presidio fondamentale per salute e benessere.
Il Comune promette ma non convince

A Palazzo Marino si prova a gettare acqua sul fuoco. L’assessora allo Sport Martina Riva ha assicurato che il progetto di rilancio esiste e che i lavori, finanziati dal PNRR, porteranno alla riapertura del centro entro fine 2026. Ma le rassicurazioni non bastano più.

“Serve un piano dettagliato, tempi certi e trasparenza,” dicono i residenti, che chiedono un confronto reale con l’amministrazione. Troppe volte promesse e parole si sono dissolte nel nulla.
Da occasione di rinascita a possibile fallimento

A Muggiano resta la sensazione di un’opportunità mal gestita. La chiusura, arrivata senza un processo partecipativo né una soluzione di transizione, è vissuta come uno schiaffo da chi, da anni, chiede attenzione e infrastrutture.

Eppure, le potenzialità del centro restano: con una governance stabile e investimenti ben spesi, Muggiano potrebbe ospitare uno degli impianti sportivi più moderni e inclusivi della città. Ma senza azioni immediate, il pericolo è che il rilancio si trasformi nell’ennesima promessa disattesa.

Ora serve coraggio. Decisioni rapide, dialogo con la cittadinanza e responsabilità politica. Perché un centro sportivo non è solo un edificio: è un luogo di socialità, cura e coesione. E a Muggiano, quella coesione oggi è in pericolo.

[Fonte: mitomorrow.it]