Acquanet, Anif ed Assonuoto intervengono sulla difficile situazione

Tanti gli argomenti in comune, ma soprattutto tante le preoccupazioni comuni: AcquaNet, Anif ed Assonuoto hanno voluto intervenire a commento di ciò che sta accadendo rispetto all’emergenza Coronavirus.

Tutti si chiedono la stessa cosa: perché le piscine e le palestre sono chiuse, mentre bar e ristoranti possono continuare le proprie attività?

Se da una parte Assonuoto sottolinea la difficoltà dei gestori a gestire l’evidente calo di utenti, derivante anche da politiche contraddittorie e poco chiare, Anif fa notare come questa situazione presto costerà il posto di lavoro a molte persone, creando sia disagi al singolo cittadino che gravi danni ad economia e welfare aziendale. AcquaNet, dal canto suo, evidenzia come il settore fosse traballante già prima di questa emergenza e difende in modo netto la necessità di trovare soluzioni alternative alla chiusura, come del resto è stato fatto per altri contesti.

Assonuoto afferma anche che la piscina è un luogo a basso rischio di contagio, dato l’utilizzo del cloro. Che questo sia vero o meno spetta allo Stato deciderlo, ma deve essere deciso. La necessità di notizie chiare, di soluzioni alternative, di sostegni (anche economici) pronti ed efficaci è sotto gli occhi di tutti. Le associazioni di settore, seppur con parole diverse, hanno detto tutte la stessa cosa: così non va bene. Speriamo nei provvedimenti del prossimo futuro.

Leggi i comunicati: AquaNet, Anif, Assonuoto.