Riflessioni dalla lettura di un articolo su www.filodiritto.it: quanto vale l’intergità morale personale, e come si può inserire in un contesto più vasto, come quello aziendale? Articolo di Rossana Prola

Molto spesso prendo ispirazione da uno dei miei siti preferiti, www.filodiritto.it. Il nome è già un programma, ma i contenuti non sono da meno. Dategli un’occhiata, se avete tempo. Questo articolo, in particolare, mi ha colpito: https://www.filodiritto.com/integrita.

L’integrità mia personale non mi accompagna da sempre. Diciamo che ne sto scoprendo il valore man mano che passano gli anni, e che sta rendendo la mia vita molto più semplice, ora che ne ho compreso appieno le peculiarità.Non mi dilungo sul significato del termine, ottimamente descritto nell’articolo, prendo solo la definizione: Il termine deriva dal latino Integrĭtas -atis, da integer, intero. Declinato con “essere integro, incorrotto, onestà, rettitudine assoluta” (Treccani).

Certo, la “rettitudine assoluta” non è mica uno scherzo, comporta scelte coraggiose e comporta anche molte rinunce. Non ci si arriva mai, naturalmente. Io, i limiti di velocità in autostrada non li rispetto sempre, lo confesso. Però averla come meta è importante, anche nella gestione dell’azienda.In Professione Acqua tutti i collaboratori sono tutti assunti, a parte quelli occasionali con partita iva che fatturano ogni euro, perchè non saprei come pagarli altrimenti, non facendo nero.Tutti i premi e gli straordinari sono in busta paga. Qui si pagano tutte le tasse, per forza.

Ci si abitua a fare le cose per bene, ed è anche una scelta di libertà, come dice l’articolo di Filodiritto. Io posso lamentarmi di chi ruba, perchè io non rubo. Posso lamentarmi di chi è corrotto, perchè io non sono nè corrotta nè corruttibile. L’unico modo per farmi fare qualcosa in cui non credo è puntare un coltello alla gola di uno dei miei figli. Il denaro è una conseguenza del mio modo di operare, non è il fine che ispira le mie azioni. E funziona. Funziona sotto molti aspetti, primo tra tutti il clima aziendale e, di conseguenza, la qualità della vita.

Anche dal punto di vista sociale, o politico se vogliamo, non sarebbe difficile cambiare il mondo, basterebbe tenere la schiena dritta. Sembra difficile, in un primo momento, per molti motivi, ma non lo è poi così tanto, ci si abitua in fretta e quando si entra in questo stato mentale non si riesce più ad uscirne, perchè non sembra possibile agire in un altro modo. Seguire le regole semplifica enormemente la vita e consente di lamentarsi quando qualcun altro non lo fa. Nel nostro piccolo, rispettare le leggi e le norme non è una limitazione, è un enorme aiuto, perchè non si spreca più tempo a giustificare scelte sbagliate.

Ho voluto condividere con voi i principi che ispirano me, Professione Acqua ed Acquanet. Sono principi, sono volontà, non siamo perfetti e spesso anche noi sbagliamo, ma ci proviamo, ogni giorno.