Nell’età evolutiva, grazie al nuoto, si possono correggere gli atteggiamenti scorretti del rachide. Ma il nuoto è veramente uno sport correttivo come spesso si sente dire?

Bisogna innanzi tutto chiarire che cosa si intende per atteggiamento scorretto. L’atteggiamento scorretto è una posizione della colonna vertebrale (scoliotica, cifotica, lordotica ) reversibile che, se non viene modificata in tempo, può trasformarsi in scoliosi, cifosi, lordosi, vere affezioni patologiche irreversibili.

L’uso del termine ”correttivo” nel nuoto non sta a significare l’opera di correzione nei confronti di queste gravi affezioni, per le quali è indispensabile una ginnastica e una terapia specifica, ma s’intende come azione correttiva e modificatrice di tutti gli atteggiamenti corporei molto frequenti nei bambini.

I suoi benefici sono riscontrabili sull’intero organismo poiché il nuoto aiuta a prevenire varie forme degenerative dell’apparato muscolo-scheletrico, è utile per modificare le deviazioni antero-posteriori del rachide, cioè gli atteggiamenti lordotici e cifotici, e per le deviazioni laterali della colonna, cioè gli atteggiamenti scoliotici, e non per la scoliosi intesa come malattia che evolve per proprio conto.

In generale, si potrebbero sintetizzare i vantaggi del nuoto praticato nell’età evolutiva dichiarando semplicemente che l’attività motoria in acqua rappresenta la situazione ideale per tutto lo sviluppo del bambino.

Del resto la letteratura medico scientifica a riguardo parla chiaro: il nuoto rinforza il sistema cardiocircolatorio, respiratorio e l’apparato scheletrico: favorisce la fiducia in sè, la sicurezza, la capacità di apprendimento e di concentrazione.

Esso è in grado da ristabilire quegli atteggiamenti posturali scorretti che, se trascurati, possono degenerare in vere e proprie patologie più gravi.

Per sua stessa natura, rientrando nella classificazione generale delle attività motorie della prima infanzia si può infatti considerare preventivo nella formazione di atteggiamenti preparamorfici ed ipermorfici.

Favorendo lo sviluppo staturo ponderale il nuoto precoce è in grado di attivare, senza danno, tutti i meccanismi di crescita.

Sviluppando armoniosamente tutta la muscolatura esso ne favorisce la capillarizzazione, in modo che i muscoli meglio nutriti siano in grado di eliminare un maggior numero di scorie.

Il nuoto favorisce anche la capacità respiratoria dei piccoli, rendendoli più resistenti e più forti. Aumentando la capacità inspiratoria e il coefficiente di utilizzazione dell’ossigeno in rapporto all’aumentato metabolismo dei tessuti.

In età evolutiva i bambini che praticano il nuoto si presentano meglio vascolarizzati dal punto di vista cardiocircolatorio ,con implicita diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, a vantaggio di una contrazione del cuore molto più efficace, che viene favorita da un aumento del miocardio e, di conseguenza, da un maggiore volume di riserva.

Da ciò ne deriva, inoltre, un miglioramento della capacità di sforzo e di recupero.

Nell’area intellettiva esso sviluppa integralmente i processi percettivi, la fantasia e la creatività; in quella sociale rinforza i sentimenti di solidarietà (soprattutto attraverso il gioco), l’intenzionalità alla collaborazione, rispetto delle regole; nell’area affettiva consente il controllo dell’emotività, favorisce la fiducia in sè e nell’altro, stimola all’intraprendenza ed all’azione.

 

PROF. G. RIGHINI

DOCENTE DI NUOTO INTERF. UNIV. CATTOLICA S.M. MILANO