Durante un’intervista, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, esprime la sua opinione sulla funzione dello Stato in tema di Sport

Giancarlo Giorgetti ha già ricoperto il ruolo di Ministro dello Sport nel 2018, durante il primo governo Conte. Forse per questo ha tenuto ad esprimere la sua opinione su un argomento economico si, ma direttamente legato al settore sportivo.

Rispondendo ad una domanda sull’esclusione degli stadi di Firenze e Venezia dal PNRR nel corso di “vite da campioni” promosso da Sport e Salute e Fitp. I 700 milioni di euro previsti dal PNRR, ha sottolineato il ministro, “sono pochi ma neanche tanto pochi se si guarda al passato. Sono rivolti a tanti piccoli impianti con la dimensione dell’impiantistica di base che deve fare lo Stato. Lo Stato non deve spendere soldi pubblici per cose che funzionano con i meccanismi di mercato”.

“In tutto il mondo gli stadi vendono fatti da imprese con scopo di lucro che fanno investimenti – ha aggiunto – Se il Luton Town si costruisce lo stadio non vedo perché anche in Italia non si possano costruire gli stadi. Allo Stato spetta l’impiantistica di base”. Sempre in merito al PNRR, Giorgetti ha affermato che in merito alla terza rata il ministro Fitto è impegnato in questa continua negoziazione su aspetti di dettaglio che perché diventano questioni di principio. “Noi continuiamo ad esser ottimisti perché pensiamo di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. Ogni volta ci sono esigenze nuove ma rispondiamo”, ha dichiarato.

C’è stato spazio anche per due parole sulla questione Juventus:. “In termini prettamente economici se la Juventus ha fatto un falso in bilancio perché gli devo togliere i punti? Se io ragionassi come l’Agenzia delle entrate o la Guardia di finanza gli sequestro lo stadio visto che è l’unica squadra che ha fatto lo stadio di proprietà. Gli creo un danno economico su quello”. “Siamo arrivati al punto che i tifosi tifano per questo o quel giudice sportivo – ha sottolineato – Siamo arrivati a livelli parossistici del sistema. Serve uno sforzo collettivo per ripristinare un po’ di correttezza nei comportamenti e nei commenti”.