I muscoli addominali sono quattro:retto addominale ed obliquo esterno, obliquo interno e il trasverso addominale.

Il retto addominale origina dalla cartilagine della quinta, sesta settima costa e dal processo xifoideo dello sterno e si inserisce al margine superiore del pube, con un decorso verticale.

L’Obliquo esterno origina dalle ultime otto coste e le sue fibre , con decorso obliquo in avanti ed in basso si portano verso la linea alba ove dopo essere trapassate in un’aponeurosi prendono inserzione .Solo le fibre provenienti dalle ultime tre coste , dopo un decorso quasi verticale , si inseriscono alla cresta iliaca.

L’Obliquo interno nasce dalla cresta iliaca e in parte dal legamento inguinale ; i suoi fasci superiori si inseriscono sulle ultime tre coste , mentre i rimanenti raggiungono la linea alba mediante una robusta aponeurosi. Nel complesso il decorso delle sue fibre è analogo a quello degli intercostali interni e cioè in alto e in avanti, con un’inclinazione che tuttavia tende a ridursi a livello delle fibre più caudali le quali risultano pertanto quasi orizzontali.

Il Trasverso Addominale ha origine dalle ultime sei cartilagini costali, dalla fascia toraco-lombare, dalla cresta iliaca a dal legamento inguinale. I fasci superiori e medi si congiungono anteriormente sulla linea alba dopo essere trapassati in una aponeurosi, quelli più caudali si inseriscono sul pube insieme a quelli del Retto Addominale.

L’addome può essere considerato come un contenitore di fluidi: ogni spostamento in dentro di una qualunque delle sue parti deve determinare uno spostamento in fuori di un’altra. Se il diaframma è rilassato la contrazione dei mm. Addominali lo sposta in alto e riduce di conseguenza il volume toracico.

In particolare la contrazione di questi muscoli comprime il contenuto addominale (sino a sviluppare pressioni 3007400 cm h2o) , flette il tronco facendo rientrare e abbassando le coste inferiori. E’ questo il meccanismo con cui essi sono in grado di esercitare una potente azione espiratoria .

Di recente è stata da molti sottolineata l’importanza dei muscoli addominali nell’assistenza all’inspirazione.

Nella respirazione tranquilla in posizione supina essi sono solitamente inattivi. Passando gradualmente in posizione verticale , essi mostrano invece un’attività tonica che non si limita alla fase espiratoria.

Una loro attività tonica , in fase espiratoria durante il respiro tranquillo in stazione eretta , produce infatti l’effetto di favorire la risalita espiratoria del diaframma(contrastata in tale postura dal peso dei visceri toracici e addominali per azione della forza di gravità) fatto questo che si traduce in un miglior svuotamento polmonare e in una maggiore lunghezza delle fibre muscolari diaframmatiche all’inizio della successiva inspirazione.

Nel soggetto che respira in posizione verticale essi svolgono inoltre un’azione anche durante la fase inspiratoria .

La muscolatura addominale ha due effetti opposti sulla parte inferiore della gabbia toracica; da un lato per le sue inserzioni anatomiche , essa tende ad abbassare le coste e quindi a ridurre il volume della cassa toracica (azione espiratoria) , d’altro canto essa provoca un aumento della pressione addominale che può espandere la parte inferiore della gabbia toracica(azione inspiratoria) con almeno due meccanismi.

Il primo deriva dal fatto che circa il 30% della superficie interna della gabbia toracica a FRC corrisponde alla zona di opposizione costale del diaframma tramite cui un aumento della pressione addominale si trasmette anche se parzialmente alla parte inferiore della gabbia toracica espandendola.

L’altro meccanismo potrebbe essere invece collegato allo spostamento cefalico del diaframma, provocato dall’aumento della pressione addominale , il quale ponendo in tensione passiva le sue fibre costali produrrebbe una componente d’innalzamento delle ultime coste contraria a quella direttamente esercitata dai mm. Addominali.Quest’ultimo meccanismo sarebbe meno rilevante per il Retto Addominale e molto di più per gli obliqui e il trasverso, come è facile immaginare tenuto conto in particolare del rispettivo diverso orientamento delle loro fibre.

Da non trascurare in fase espiratoria l’azione della muscolatura del quadrato dei lombi. Si ricordi infine che la contrazione dei mm. Addominali nel corso della inspirazione , ostacolando l’eccessiva discesa della cupola diaframmatica , migliora la capacità di innalzare le ultime coste ad opera delle sue fibre costali e quindi l’azione inspiratoria sulla parte bassa del torace.

MUSCOLI RESPIRATORI ACCESSORI

Tra i muscoli accessori inspiratori merita di essere ricordato in primo luogo lo Sternocleidomastoideo, costituito da un capo claveare e da uno sternale che originano dal processo mastoideo.

Tra i muscoli accessori del dorso vanno inoltre ricordati i trapezi con i loro fasci superiori e il dentato superiore e il dentato che partecipano all’azione espiratoria .

Gli elevatori delle coste possono svolgere un’azione favorente l’inspirazione, mentre l’espirazione sembra essere favorita dai muscoli sotto costali e dal triangolare dello sterno per il quale DE Troyer e Ninane hanno postulato un’importante azione espiratoria.

Una particolare menzione richiedono i muscoli Pettorali, da sempre ritenuti accessori inspiratori. Il Piccolo Pettorale origina con tre digitazioni dalla III , IV, e V costa e s’inserisce al processo coracoideo della scapola. Il Gran Pettorale è costituito da un capo claveare , che origina dal margine anteriore della clavicola nel suo gterzo mediale e da un capo sterno costale, con origine dalla fascia sternale e dalla II-VI costa . Entrambi i capi del Gran Pettorale s’inseriscono al tubercolo maggiore dell’omero dove esse s’incrociano , cosicchè le fibre costali s’inseriscono all’omero più prossimalmente di quelle clavicolari.

Recenti studi hanno dimostrato un’importante azione del Sacrospinale e del Capo Claveare del Gran Pettorale come muscolo espiratorio che si esplicherebbe sulla parte alta della gabbia costale.

Fine terza parte

Prof. G. Righini

 

Riferimenti Bibliografici:

CASTANO P. Anatomia umana 1989

CERRETELLI P. Fisiologia dell’esercizio 2001

FIORENZANO G. Esercizio Fisico e adattamenti ventilatori (sport e medicina 5- 2004)

FUCCI,BENIGNI,FORNASARI, Atlante di meccanica dell’apparato motorio e neuromuscolare applicato alla preparazione atletica.

AMBROSINO Valutazione e trattamento riabilitativo in patologia respiratoria Marrapese Editore 1986

DE TROYER, ESTENNE, HEILPORN, Mechanismof active expirationin tetraplegic subjects”

N. Engl. J. Med. 1986, 314, 740, 744