di Rossana Prola
L’incidente di Roma del 1 giugno 2025, nel quale cinque fratellini sono stati intossicati da una esalazione di cloro in piscina, ha creato molto scalpore.
Difficile comprendere le cause di questa reazione, piuttosto scomposta, visto che negli anni questo tipo di incidenti si è ripetuto molte volte, coinvolgendo un numero di persone ben più ampio.
Nel nostro sito professioneacqua.it abbiamo sempre riportato gli incidenti ed io ne ho parlato ad ogni convegno al quale ho partecipato, ho scritto articoli, diffuso post sui social media. Ho cercato in tutti i modi di portare l’attenzione sul problema della carenza di attenzione e di formazione da parte degli operatori delle piscine, senza successo.
Ben venga quindi questo clamore mediatico, se serve a riportare l’attenzione al problema, ma se si scrivono articoli e si fanno interventi senza conoscere i numeri si rischia di fare un danno irreparabile al settore.
Partiamo dagli incidenti, dunque, che riporto di seguito iniziando dal 2017, seppure non sia certo il primo anno nel quale si sono verificati.
2017
5 luglio – Dovadola, due bambini ricoverati per esalazioni di cloro
8 luglio – Limone del Garda, grave il manutentore
22 agosto – Pesaro, si incendiano i bidoni di cloro in polvere
13 ottobre – Crema, ricoverati bambini per esalazioni di cloro
2018
23 marzo – Trento, evacuata la piscina per una nuvola di cloro gas
10 giugno – Pralorno (TO), malore durante la pulizia della piscina dovuto ad inalazioni di cloro gas
31 luglio – Villafranca (VR), sei intossicati da esalazioni di cloro gas
2019
13 gennaio – Milano, sei persone intossicate in ospedale
2 marzo – Brescia, 30 persone intossicate da cloro gas
27 maggio – Bergamo, tre persone intossicate da cloro gas
31 maggio – Mondovi, evacuata la piscina comunale, possibile intossicazione da cloro gas
23 giugno – Giugliano, 150 persone con rush cutaneo dopo il bagno in piscina
7 agosto – Santarcangelo di Romagna, 25 intossicati in piscina
17 agosto – Pantelleria, 11 bambini intossicati in ospedale
27 agosto – Pavia, 8 persone intossicate da cloro gas
1 settembre – Bergamo, 3 intossicati da cloro gas
29 ottobre – San Benigno Canavese, quattro intossicati
2020 (periodo Covid)
4 febbraio – Macerata, 18 bambini intossicati
2021 (periodo Covid)
12 ottobre – Bassano del Grappa (VI), un ricoverato per intossicazione da cloro
6 dicembre – Roma, due intossicati da cloro
2022
17 febbraio – Forum di Assago, intossicate venti persone
29 novembre – San Marino, più di 20 persone intossicate dal cloro
2023
17 marzo – Bosco Chiesanuova, 25 intossicati da cloro
2024
7 maggio – Milano, 42 intossicati per esalazioni da cloro
9 maggio – Guastalla (RE), circa 150 intossicati per una nube di cloro gas
13 agosto – Egna (BZ), evacuata la piscina per una fuga di cloro
2 settembre – Marino di castagneto (LI) – 16 bambini intossicati
13 ottobre – Intervento dei vigili del fuoco
2025
15 gennaio – Schio (VI), evacuate la piscina per cloro gas
1 giugno – 5 bambini intossicati da cloro gas
Come si può vedere, il numero degli incidenti non è in aumento ed è evidente che si manifestano in modo apparentemente casuale. Il numero degli intossicati dipende solamente dall’entità del cloro gas liberato e dalle modalità con le quali si disperde nell’ambiente circostante.
L’incidente di Guastalla del 2024, ad esempio, ha riguardato i ragazzi di una scuola superiore che si trova di fronte alla piscina dove si è sviluppata la nube di cloro gas, che ha attraversato la strada sospinta dal vento ed ha generato un grande panico.
Se si prendono in considerazione solamente i numeri, astraendoli dal contesto, si rischiano errori grossolani.
Ma perché accadono questi incidenti? Si tratta sempre, è corretto dirlo, di errori umani dovuti a carenza di procedure, a sottovalutazione del pericolo nel maneggiare sostanze chimiche pericolose, a mancanza di formazione e di informazione degli addetti e, soprattutto, dei gestori.
Esiste anche un grande problema di tipo politico, che non può essere taciuto né sottovalutato: le piscine attendono da più di vent’anni una legge che valga su tutto il territorio nazionale e che detti regole certe. La situazione legislativa oggi in vigore è un totale disastro, con deleghe alle Regioni che hanno legiferato di tutto, in modo disomogeneo, inserendo contenuti contrari alle prescrizioni delle norme tecniche, mettendo gli installatori di impianti in grave difficoltà quando si trovano a dover rilasciare la dovuta certificazione di conformità.
Il settore delle piscine è stato sempre lasciato a se stesso, in balia dei giochi politici di chi non vuole regole per evitare investimenti sulla sicurezza. Ed il risultato è questo.
Ma non lo è dal 1 giugno 2025, lo è da sempre, nel silenzio e nel disinteresse totale di tutti: stampa, politica, organismi di controllo. Le poche voci isolate che si sono levate in questi anni, come la mia, sono state additate spesso come menagramo, come ostacoli allo sviluppo. Il risultato, purtroppo, è quello che abbiamo sotto gli occhi oggi: una sovra esposizione mediatica, che amplifica oltre ogni ragione un problema ben più complesso di come viene descritto, creando un grave problema al settore senza contribuire a risolverlo.