Un documento ben scritto, completo e ricco di dati statistici interessanti, quello approvato a giugno 2017 dalla Regione Emilia Romagna sulle nuove Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della Legionellosi.

Nel documento si forniscono indicazioni operative sul trattamento degli impianti idraulici ed aeraulici e, purtroppo, anche su piscine e idromassaggio. Purtroppo, a differenza di quanto fatto per le procedure di disinfezione degli impianti idrici e aeraulici, non si è ritenuto di modificare la parte delle linee guida nazionali riguardante piscine ed idromassaggio.

Tale parte contiene, come evidenziato e trasmesso via PEC al Ministero della Salute dalla nostra Associazione (vedi), numerosi e gravi errori tecnici, che sono stati ripresi dalle linee guida della Regione Emilia Romagna.

Vediamo i punti interessati. Sottolineati gli aspetti in contraddizione con leggi e norme tecniche o quelli impossibili da rispettare o quelli contraddittori con altre disposizioni inserite nello stesso documento.

5.3.4 Gestione degli impianti a servizio delle piscine e degli idromassaggi alimentati con acqua dolce

Le piscine devono essere dotate di un filtro a sabbia adatto per piscine e questo dovrebbe essere lavato in contro corrente ogni giorno. Filtri di carta o poliestere non devono essere utilizzati per scopi commerciali, oppure in centri termali o in alloggi per vacanze.
La piscina deve essere trattata automaticamente continuamente con un biocida ossidante, preferibilmente cloro, idealmente iniettato a monte del filtro. Il dosaggio a mano non deve essere usato se non in caso di emergenza.
Le pompe e i sistemi di disinfezione devono essere lasciati in funzione 24 ore al giorno. La concentrazione del disinfettante residuo e il pH dovrebbero essere misurati prima dell’uso e ogni due ore durante l’uso.
La normativa vigente prevede una concentrazione di cloro residuo libero nell’acqua della vasca da 0,7 – 1,5 mg/L. Il pH dovrebbe essere 7,0-7,6.
Sebbene i suddetti valori del cloro rendano improbabile un’eventuale contaminazione da Legionella, tuttavia, si raccomanda almeno una volta all’anno la pulizia e la disinfezione shock della vasca, delle tubazioni, la sostituzione dei filtri della vasca, la revisione accurata dei sistemi di circolazione dell’acqua, con eliminazione di ogni deposito.
I filtri dell’acqua, inoltre, devono essere puliti e disinfettati ogni 1-3 mesi.
Piscine in esposizione presso fiere, centri commerciali, ecc…, devono essere trattate nello stesso modo.
Per vasche idromassaggio si intendono vasche o piscine di piccole o grandi dimensioni in cui l’acqua calda viene continuamente fatta ricircolare attraverso getti ad alta velocità. La temperatura dell’acqua è generalmente superiore ai 30°C e l’agitazione a cui è sottoposta genera un aerosol sopra la superficie dell’acqua. L’acqua non viene cambiata dopo ogni utilizzatore ma viene filtrata e trattata chimicamente.
Sono note per essere causa di casi di Malattia dei Legionari e, soprattutto quelle di grandi dimensioni, possono rappresentare un rischio anche quando non vengono usate da bagnanti (ad es. anche quando vengono utilizzate a scopo dimostrativo) (Coetzee N. et al., 2012). Molta attenzione deve essere posta alla costruzione, mantenimento e pulizia di tutte le parti e al regolare trattamento dell’acqua per prevenire e controllare il rischio di infezione.
Vanno sottoposte a controllo da parte di personale esperto, che deve provvedere all’effettuazione delle operazioni di pulizia e di corretta conduzione igienica come di seguito indicato:
sostituzione giornaliera di almeno metà della massa d’acqua contenuta nell’impianto (solo per vasche ≤ a 10 m3);
➢ mantenimento di una concentrazione di cloro attivo libero nell’acqua della vasca pari a 0.7-1,5 mg/L e del pH tra 7,0-7,6;
➢ pulizia e risciacquo giornaliero dei filtri;
controllo, almeno tre volte al giorno, della temperatura e della concentrazione del cloro e del pH in impianto; (tre volte al giorno o ogni due ore? n.d.r.)
➢ disinfezione accurata dell’impianto almeno una volta a settimana.
Le modalità e la periodicità del campionamento per le vasche idromassaggio sono descritte nel paragrafo 7.2.

7.2 VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NELLE STRUTTURE TURISTICO-RECETTIVE

Nelle vasche idromassaggio il campionamento per la ricerca di Legionella deve essere effettuato una volta ogni 3 mesi, raccogliendo un litro d’acqua dalla piscina e, se presente, dalla vasca di compenso. In alcune indagini sono state riscontrate basse concentrazioni di Legionella nell’acqua della piscina al momento del campionamento sebbene nei filtri e nel biofilm all’interno dei tubi fossero presenti grandi quantità di Legionella. Questo probabilmente riflette il tipo e il
posizionamento del trattamento biocida e zone all’interno della tubazione in cui l’effetto biocida  non penetrava adeguatamente. Pertanto, è anche importante ispezionare le tubature e i tubi di circolazione dell’aria e dell’acqua per la presenza di biofilm contenente Legionella. Campioni di biofilm devono essere raccolti con tamponi dall’interno dei getti e di alcune sezioni di questi tubi.
Talvolta è possibile farlo rimuovendo un getto, ma molto spesso si dovranno tagliare le sezioni del tubo per ottenere l’accesso adeguato.
L’acqua della vasca deve essere testata microbiologicamente una volta al mese per la conta microbica aerobica totale, coliformi, E. coli e Pseudomonas aeruginosa.
La conta microbica aerobica totale a 37°C deve essere <100 UFC/mL e preferibilmente <10 UFC/mL; Pseudomonas aeruginosa dovrebbe essere presente in concentrazioni <10 UFC in 100 mL e i coliformi assenti in 100 ml. (Valori superiori a quelli richiesti dalla Tabella A dell’Accordo Stato-Regioni, n.d.r.).
Nella Tabella 10 sono descritti gli interventi da effettuare, sulla base delle concentrazioni di Legionella rilevate nelle vasche per idromassaggio, in assenza di casi di legionellosi (in presenza di casi vedere il Capitolo 4, Tabella 7).

Tabella 10. Tipi di intervento indicati per concentrazioni di Legionella (UFC/L) nelle vasche per idromassaggio, in assenza di casi

Legionella (UFC/L)   Intervento richiesto
Fino a 100      Verificare che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate.
Tra 101 e 1.000   L’impianto deve essere ricampionato, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate e dopo aver drenato e riempito di nuovo la vasca. Ripetere il test il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio per identificare le necessarie ulteriori misure correttive.
Maggiore di 1.000 Chiudere immediatamente la piscina ed escludere il pubblico dall’area circostante.
Effettuare una clorazione shock con 50 mg/L di cloro per un’ora facendo circolare l’acqua e assicurando che tutte le parti dell’impianto siano disinfettate.
Svuotare, pulire e disinfettare di nuovo con le stesse modalità.
Rivedere la valutazione e il controllo del rischio ed effettuare tutte le misure correttive individuate.
Riempire la vasca e ripetere il campionamento il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi.
Tenere chiuso l’impianto fino a che la concentrazione di Legionella torni ad essere <100 UFC/L e la valutazione del rischio non sia soddisfacente.
   

 Le indicazioni sopra riportate sono da intendersi valide, in assenza di casi, per gli impianti esercitati presso tutti i siti civili e industriali, oltre a quelli delle strutture
turistico-recettive, con esclusione degli impianti che erogano acque termali e degli impianti idro-sanitari degli ospedali per i quali si rimanda ai paragrafi specifici di questo documento.

        
 
Tabella 7. Tipi di intervento indicati per concentrazioni di Legionella (UFC/L) nelle vasche per idromassaggio in presenza di casi

Legionella (UFC/L)   Intervento richiesto
Fino a 1000     Ricampionare l’impianto dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano state correttamente applicate e dopo avere fatto drenare l’acqua e riempire di nuovo la vasca.
Se il risultato analitico viene confermato positivo, fare eseguire una disinfezione e richiedere una revisione della valutazione del rischio per l’identificazione delle necessarie ulteriori misure correttive.
L’impianto deve essere ricampionato dopo la disinfezione.
Maggiore di 1.000   L’impianto deve essere ricampionato, dopo aver verificato che le correnti pratiche di controllo del rischio siano correttamente applicate e dopo aver drenato e riempito di nuovo la vasca. Ripetere il test il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi. Se il risultato viene confermato, si deve effettuare una revisione della valutazione del rischio per identificare le necessarie ulteriori misure correttive.
Maggiore di 1.000

Richiedere la chiusura immediata della vasca ed escludere il pubblico dall’area circostante.
Fare eseguire una clorazione shock con 50 mg/L di cloro per un’ora facendo circolare l’acqua e assicurando che tutte le parti dell’impianto siano disinfettate.
Fare svuotare, pulire e disinfettare di nuovo con le stesse modalità.
Richiedere la revisione e il controllo della valutazione del rischio e fare eseguire tutte le misure correttive individuate.
Dopo il riempimento della vasca eseguire o fare effettuare il campionamento il giorno successivo e 1-4 settimane più tardi. Tenere chiuso l’impianto fino a che la concentrazione di Legionella spp. torni ad essere <100 UFC/L e la valutazione del rischio non sia soddisfacente.

 

Dopo la disinfezione dell’impianto, il controllo microbiologico deve essere ripetuto periodicamente come segue, se non altrimenti disposto:
• trascorse 48 ore dalla disinfezione;
• se il risultato è negativo, dopo 1 mese dalla data di bonifica;
• se anche il secondo controllo risulta negativo, dopo 3 mesi dalla data di bonifica;
• in caso si confermi, anche con il terzo controllo la negatività, dopo 6 mesi dalla data di notifica o periodicamente, secondo quanto previsto dalla valutazione e dal relativo Piano di controllo del rischio.
Il primo campionamento dopo la disinfezione, deve, di norma, essere effettuato a cura del DSP, al pari degli accertamenti precedenti. I successivi campionamenti possono essere gestiti in autocontrollo, a carico delle strutture coinvolte, con invio degli esiti dei risultati analitici al DSP.

 

7.3 VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO NEGLI STABILIMENTI TERMALI

Impianti di acqua termale

– effettuare la regolare manutenzione degli eventuali filtri presenti nelle piscine termali, con particolare riferimento ai lavaggi controcorrente e prevedere la regolare rigenerazione e sostituzione dei filtri secondo le indicazioni del produttore, in modo da mantenere sempre l’efficienza di ciascun filtro. Maggiori dettagli sulla manutenzione di piscine termali sono indicati nel libretto di Gestione di piscine termali: “Controllo del rischio di infezione” (HPA &HSE 2006) e in Surman-Lee et al. 2007 ( dove viene indicata la sostituzione della CARTUCCIA, non del FILTRO, cartuccia che in questo documento viene vietata, n.d.r.);
– effettuare la sostituzione, almeno giornaliera, di metà dell’acqua delle vasche per idromassaggio collettive, in condizioni di elevato utilizzo e qualora il monitoraggio microbiologico indicato nei punti successivi abbia individuato rischi specifici e, comunque, se sostenibile dal giacimento. Il trattamento non si applica alle piscine;( quindi non sempre, come previsto per le piscine “normali”…? n.d.r.)
– effettuare una rigorosa pulizia della superficie delle vasche, dei dispositivi per l’idromassaggio e degli skimmer per la rimozione dello strato di biofilm microbico;

– effettuare un monitoraggio microbiologico degli impianti termali almeno ogni 6 mesi e comunque ogni volta che ci sia una ripresa dell’attività dopo un periodo di chiusura dello Stabilimento, prevedendo interventi di disinfezione nel caso le indagini ambientali rilevino la presenza di Legionella;
– effettuare interventi di formazione del personale sugli aspetti della manutenzione e della pulizia, con evidenziazione della presenza di rischi aumentati rispetto alle normali piscine (quindi perchè prevedere precauzioni diminuite …? n.d.r.).

 

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