Pubblicate le indicazioni sui rischi aziendali

L’INAIL ha condotto una ricerca ed ha pubblicato un documento che definisce i rischi a seconda della categoria produttiva, al fine di dare indicazioni al Governo sulle strategie per la ripartenza delle attività a partire dal 27 aprile.

I rischi sono stati divisi in tre categorie:

Esposizione: la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative (es. settore sanitario, gestione dei rifiuti speciali, laboratori di ricerca, ecc.);
Prossimità: le caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento sociale (es. specifici compiti in catene di montaggio) per parte del tempo di lavoro o per la quasi totalità;
Aggregazione: la tipologia di lavoro che prevede il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dell’azienda (es. ristorazione, commercio al dettaglio, spettacolo, alberghiero, istruzione, ecc.).

Le prime due categorie sono state utilizzate per costruire la matrice di rischio, che dovrà essere parametrato al terzo elemento.

In sintesi, le attività ed i relativi rischi sono state riepilogate in una tabella. Per quanto riguarda il nostro settore, le costruzioni, comprese quelle specializzate, sono considerate a rischio basso, con un rischio di aggregazione minimo (1 su 4).

Leggermente più complessa la situazione per il commercio all’ingrosso ed il magazzinaggio, con rischio basso o medio-basso e indice di rischio di aggregazione 2.

Le attività manufatturiere hanno tutte rischio basso e rischio di aggregazione 1.

Il problema invece si complica per le attività sportive, che sono catalogate come rischio medio-basso ma rischio di aggregazione massimo (4 su 4). Quasi sicuramente, quindi, le piscine pubbliche non riapriranno per prime.

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