Come riportato da Repubblica.it, uno studio canadese portato avanti alla Universiy of Alberta sembrerebbe fornire le prove del fatto che orinare nelle piscine è una prassi comune. Lo studio ha preso in considerazione 31 piscine, nelle quali è stata ricercata la presenza di un edulcorante artificiale spesso utilizzato in prodotti alimentari. Ebbene, il 100% delle piscine-campione è risultata positiva alla presenza di urina, registrando una presenza di tale edulcorante anche 700 volte superiore a quella nell’acqua dei rubinetti. Stando a questo studio canadese, la siuazione peggiorerebbe nelle piscine idromassaggio degli hotel, dove la preseza di pipì supererebbe di tre volte quella nelle piscine pubbliche.

Ci si può chiedere: come risolvere questo problema? Le soluzioni sono incredibilmente semplici. Sarebbe sufficiente, nel tempo, educare i fruitori delle piscine al rispetto delle norme igeniche, per sè e per gli altri. In particolare, sarebbe utile segnalare in modo chiaro l’obbligo di utilizzare il WC e le docce prima del proprio ingresso in acqua, attraverso l’affissione di appositi cartelli e segnaletiche ed un maggior controllo del personale in vasca. Anche l’affissione nei centri natatori dei testi di questo tipo di studi potrebbe far sì che chi frequenta le piscine si renda conto della portata del problema e si comporti di conseguenza. Fondamentale, poi, è chela piscina sia dotata di impianti di filtrazione e di disinfezione all’avanguardia.

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