Si tratta di percorrere in apnea la maggior distanza ad una profondità quasi costante, Anche in apnea dinamica , la parte immediatamente precedente alla partenza è di fondamentale importanza: rilassarsi fisicamente e psicologicamente , respirare in modo corretto sono le due componenti di base.

Descrivendo le componenti tecniche dell’apnea, si suggerisce che l’ultima inspirazione non deve essere totale . Il fondo della piscina di solito non supera i 3 mt. nella parte più profonda . Nuotare con i polmoni pieni favorirebbe un’elevata galleggiabilità del ns corpo , di conseguenza la spinta della pinneggiata non servirà solamente a far avanzare il corpo, ma anche a mantenerlo immerso. Avremo insomma una dispersione della spinta. Meglio quindi immergersi con un polmone riempito all’80% del suo massimale.

La partenza deve essere agile e rilassata , con una capovolta che ci permetterà di arrivare verso il fondo dopo una traslazione obliqua. Durante la pinneggiata che deve essere ampia e omogenea il corpo deve essere disteso e poco contratto.

Affinchè l’apnea dinamica sia efficace, economica ed efficiente è importante che la tecnica sia senza errori(per usare un termine moderno :ERGONOMICA)

Sempre alla ricerca del massimo rilassamento è consigliabile mantenere le braccia lungo i fianchi per tutta la durata del percorso. In questo modo si evita una forte tensione muscolare all’altezza delle spalle e della parte alta del dorso. Si potranno eventualmente posizionare le braccia tese in avanti per la ricerca dell’idrodinamicità, nel caso di allenamenti specifici che prevedono scatti in apnea alla massima velocità. La testa deve essere allineata con il corpo, Sollevare la testa per guardare avanti/alto provoca oltre ad una notevole perdita di rilassamento un aumento della resistenza frontale del corpo stesso.

Un ottimo riferimento per mantenere la giusta traiettoria sono le linee direzionali sul fondo della vasca che segnano le corsie .

Un’altra componente tecnica è la virata ;

giunti al termine della vasca in prossimità del bordo(parete) qualora ci si orienti a sx il braccio dx si appoggerà al bordo per facilitare la “girata”(semi capovolta), mentre il braccio sx è già posizionato in direzione del proseguio dell’azione (idem per l’azione contraria).

L’uscita dovrà essere fluida , pinneggiando senza contrarre troppo la muscolatura delle gambe evitando di aumentarne il ritmo per cercare di respirare fuori tempo .

Considerazioni:

La stimolazione dei recettori palatini è una materia oggetto di studio in continua evoluzione . l’esperienza quotidiana in questo campo continua a proporre nuove tecniche e metodologie.; basti pensare che le associazioni alla fase fetale non si riducono all’atto della deglutizione, poiché si afferma che il primo atto respiratorio che si ha al termine di un’apnea , è paragonabile al primo vagito del neonato, che permette ai polmoni di uscire dallo stato di ateletassia, provocato dal liquido amniotico presente nel grembo materno.. Dato che i polmoni per qualche verso sono appoggiati sul diaframma , con lo sblocco di quest’ultimo possiamo immaginare un miglioramento delle prestazioni (apnea dinamica) posizionando la lingua allo spot palatino.(allargamento della faringe che comunica con la parte media dell’orecchio) , di conseguenza potrebbe migliorare la manovra del Valsalva (deglutizione per la compensazione) che si effettua quando si scende in profondità, e quindi avere un’ottimizzazione delle prestazioni.

 

 

Rif. Bibliografici:

U. Pellizzari S. Tovaglieri Corso di Apnea Ed Mursia Milano 2004

A. Ferrante : Manuale pratico di Terapia mio funzionale Ed. Marrapese Roma 2004

Jaques Mayol Homo Delphinus Ed. Idelson-Gnocchi Napoli 2006

F. Mana Tecniche di respirazione per apnea Ed Magenese 2008

L. Bousquet Le catene muscolari (5 Vol) Ed Marrapese Roma 2002

P. Caiazzo TOP Terapia Osteopatico Posturale Ed. Marrapese Roma 2007

I. A. Kapandji Fisiologia Articolare Ed Monduzzi Maoline 1985

G. Righini Manuale di sopravvivenza acquatica per mamma e papa’ Ed. Caraba’ 2014