Quando si sceglie lo sconto in fattura, è sempre obbligatorio il visto di conformità

Tra i bonus utilizzabili in edilizia, l’unico applicabile al settore delle piscine è, in buona sostanza, quello relativo alla ristrutturazione, che consente uno sgravio fiscale del 50% dell’importo dei lavori, fino ad un massimo di 96.000 euro.

Il visto di conformità attesta la regolarità delle dichiarazioni e delle documentazioni prodotte, ma senza entrare nel merito. In sostanza, CAF, dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali, consulenti del lavoro ed esperti iscritti alle Camere di Commercio, verificano la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti tecnici incaricati. Si tratta di una verifica formale, considerato che le dichiarazioni, i documenti e le attestazioni sono rilasciate da professionisti che si assumono la responsabilità di ciò che dichiarano.

Nel caso del bonus ristrutturazione del 50% il visto di conformità serve solo quando si opta per lo sconto in fattura, mentre non serve se si detrae la spesa dalla propria dichiarazione dei redditi in 10 anni.

Ricordiamo, inoltre, che per lo sconto in fattura è obbligatoria l’asseverazione dei prezzi. Un professionista abilitato deve dichiarare che i prezzi applicati sono corretti, utilizzando prezziari di riferimento. Il problema è che i prezzi di mercato utilizzati nel settore delle piscine spesso sono molto più alti di quelli dei preziari, oppure non si trovano. E’ probabile, quindi, che la “congruità” dei prezzi possa essere contestata.

E’ quindi di fondamentale importanza non credere a chiunque spergiuri che non ci siano problemi ad applicare lo sconto in fattura ed assicurarsi che sul contratto non vengano riportate clausole che prevedano qualunque tipologia di responsabilità del cliente nel caso in cui il credito non venga riconosciuto valido.