La versione precedente dell’articolo 45 confermava l’abolizione dell’obbligo di acquisto da parte del Gse dei certificati verdi in eccesso sul mercato e destinava i proventi per due terzi al finanziamento della Pubblica istruzione e per un terzo al parziale sgravio dalle bollette della voce che serve a finanziare il riacquisto.
Il nuovo emendamento prevede di mantenere, almeno in parte, anche il finanziamento alla ricerca universitaria, attraverso le risorse derivanti non dall’abolizione del ritiro dei certificati in eccedenza ma dalla risoluzione anticipate delle convenzioni Cip 6/92 relative alle fonti assimilate alle rinnovabili, prevista dalla legge manovra 99/09.
La relazione tecnica sottolinea che “La somma risparmiata può arrivare fino ad un massimo di 500 milioni di euro da recuperare in diverse annualità fino al 2013, in ragione del numero di convenzioni che verranno risolte anticipatamente”.
La differenza tra gli oneri cui si fa fronte in caso di risoluzione e quelli che si sarebbero sostenuti in caso di mancata risoluzione verranno rassegnati a un fondo da istituire presso il ministero dell’Istruzione appunto per interventi a favore di università e ricerca. Le risorse che si libereranno dalle risoluzioni saranno quantificate da un decreto Mse-Mineconomia sentita l’Autorità.
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