Il Nuoto Sud Milano è una fondamentale Associazione Sportiva che opera nel territorio Pievese da diversi anni e, anche per questo motivo, è importante dare voce ai suoi volenterosi responsabili che chiaramente si sentono direttamente coinvolti dagli ultimi avvenimenti riguardanti il rapporto tra il Comune e la società APE (Azienda Pieve Emanuele) che ha in gestione la Piscina Comunale di via delle Magnolie.

“La nostra è  una Associazione Sportiva che per scelta è sempre stata e vuole rimanere apartitica, non ci interessa quindi dare giudizi tendenti verso una o l’altra posizione e pur avendo ciascun componente della nostra Associazione delle proprie idee, ci accomuna però l’interesse del vivere comune, il realizzo di servizi, la qualità della vita del nostro paese essendo in maggior parte cittadini di questo Comune e non per ultimo l’importanza che riveste per noi l’impianto natatorio che ci ha permesso in questi anni di portare avanti la nostra attività.

Siamo quindi interessati a dare il nostro contributo scevro da ogni considerazione di parte ma coinvolto in una situazione di collaborazione e interesse nell’aiutare a risolvere i problemi.

L’attività che svolgiamo ci permette di visionare altre realtà, Comuni ed impianti natatori dove i problemi sono identici ai nostri, la differenza viene data da scelte precise, qualche volta coraggiose ma che permettono in diversi casi la risoluzione dei problemi.

L’impianto di Pieve Emanuele mostra caratteristiche interessanti, è un impianto che recentemente è stato rinnovato e ristrutturato, ha molto spazio all’interno, oltre alla piscina da 25 m ne ha una più piccola importante per diverse attività, ha degli spalti molto capienti per il pubblico che non tutte hanno, dello spazio circostante verde ed inoltre una palestra e un centro benessere.

Tutte strutture e attività interessanti dal punto di vista del servizio, che possono dare risultati di bilancio difficili ma non impossibili in positivo.

Vogliamo sfatare un po’ quella mentalità corrente che fa pensare  che un impianto come il nostro non possa dare bilanci in attivo!

Certo, non siamo impazziti e siamo ben coscienti dei problemi che una piscina al coperto genera a livello  gestionale, i costi sono innumerevoli e non lo nascondiamo, ma siamo anche convinti che ai risultati positivi ci si possa almeno avvicinare (se non di meglio) con una gestione basata sulla qualità e sull’annullamento degli sprechi.

La qualità dei risultati per una piscina è fondamentale, le famiglie si accorgono di ciò e quindi hanno maggiore motivazione nel portare i propri figli in piscina, il comunicare ad altre persone i risultati è ciò che spesso fa la differenza.

Una mamma soddisfatta di come il proprio bambino abbia imparato a nuotare è un ”veicolo” fondamentale in grado di coinvolgere altre mamme, famiglie ecc.

Un utente soddisfatto nell’avere avuto accoglienza, famigliarità, di avere avuto un contatto in reception conveniente, è un utente che sta bene e che si trova bene e che quindi tende a ritornare.

Coordinare tutto ciò è fondamentale. E’ necessaria una figura capace di coordinare, di essere comunicativa con il personale, di aiutarlo a formarsi sul campo giorno dopo giorno, e che sappia relazionarsi con il pubblico, che abbia chiari gli obiettivi e le strategie per raggiungerli, non si può improvvisare e tutto ciò è alla base per un tentativo di riuscita!

Noi crediamo che senza queste scelte precise e risolutrici l’impianto di Pieve Emanuele avrà cronicamente problemi e non basteranno diverse gestioni, tra l’altro negli anni se ne sono succedute molte, (alcune scandalose per come portavano avanti l’attività), per almeno ridurre quelli che sono i costi per la collettività.

Concretizzare poi dei pannelli solari sull’edificio che permettano di ridurre e di abbattere notevolmente i costi energetici!

Questi darebbero dal sole energia elettrica e termica per il riscaldamento della piscina, che sono tra i costi più consistenti.

A questo proposito vogliamo sottolineare che esistono una SERIE DI POSSIBILITA’ PER GLI ENTI PUBBLICI come ad esempio un contributo in conto capitale che arriva sino al 30% a fondo perduto.

Altro aspetto che riteniamo sia fondamentale per evitare il susseguirsi di condizioni di gestione difficili e quindi capaci di dare una svolta precisa e concreta alla situazione di bilancio è la realizzazione di un impianto esterno e scoperto che possa da una parte soddisfare la richiesta estiva di balneazione della cittadinanza locale e non, e dall’altra permettere a realtà agonistiche di poter usufruire (pagando) di spazi acqua necessari alle proprie attività in vasca da 50 m.

Realtà come questa del tutto carenti a Milano e dintorni permetterebbero entrate importanti che sicuramente andrebbero a coprire bilanci in negativo e lascerebbero più spazio a interesse gestionale pubblico o privato.

Anche qui vogliamo sottolineare come esistano una SERIE DI POSSIBILITA’ PER GLI ENTI PUBBLICI, alcune di recente istituzione con scadenze però che ci risultano non troppo in la nel tempo e dove si da la possibilità agli Enti di accedere a mutui agevolati in conto interessi pari al 1% il cui importo è detratto dalla rata annuale di ammortamento dei mutui, tutto ciò grazie all’intervento della Federazione Italiana Nuoto.

Insomma crediamo che soluzioni realmente sostanziose se non addirittura risolutive esistano, capaci di superare nel tempo (ma siamo sicuri non troppo) la situazione economica negativa e cronica della Piscina Comunale,  soluzioni che la nostra Associazione Sportiva già da tempo caldeggia.

Provvedimenti in alcuni casi impegnativi ma sicuramente non impossibili e capaci di dare ai cittadini di Pieve servizi importanti, senza che l’economia locale ne risenta, ma anzi ne risulti notevolmente incentivata.”

Ringrazio i responsabili dell’Associazione per la loro importante e sentita comunicazione e aggiungo solamente come il concetto-chiave di qualità passi dunque dall’eliminazione degli sprechi e non certo dalla deleteria chiusura della piscina o solo anche dalla sua pericolosa trasformazione da “servizio cittadino” a strumento di profitto puro.

In entrambi i casi, i futuri “costi sociali” di chi non potrà permettersi un servizio (faticosamente operante da anni!) ricadranno pesantemente, quelli sì, sull’intera città di Pieve Emanuele, rischiando di farla ricadere in quel mortorio dal quale difficilmente ci si potrà risollevare.

Pensiamoci (e facciamolo pensare a chi di dovere…) prima che sia troppo tardi, grazie.

 

leggi l’articolo originale a cura di A. Diano alla pagina http://pieveemanuele.blogolandia.it/2010/11/09/una-piscina-al-servizio-della-gente-e-ancora-possibile-basta-mantenerla-aperta/