Le economiste M. Borella e G. Segre, nel contributo dal titolo Povera pensione deiapparso l’8 febbraio 2011 (in www.lavoce.info), analizzando alcune stime attinenti ai profili di reddito medi estrapolati da un campione di circa diecimila prestatori di lavoro giungono alla conclusione che l’ammontare delle future pensioni dei collaboratori parasubordinati si avvicinerà all’importo dell’assegno sociale.

Il problema, secondo la tesi sostenuta, non risiederebbe nella bassa aliquota contributiva applicata bensì nella scarsa remunerazione goduta e nella discontinuità di impiego.

In specie, l’aumento dell’aliquota contributiva, al livello dei lavoratori dipendenti, a parità di reddito, non sarebbe risolutivo ad assicurare una prestazione pensionistica adeguata. Anche «ipotizzando un’aliquota contributiva sempre pari a 26 per cento, le pensioni migliorerebbero del 3- 4 per cento, sia per gli uomini sia per le donne, ma il risultato di base non cambia».

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