Riportiamo una simulazione di un caso di incidente-infortunio sul lavoro legato al reiterato uso di sostanze chimiche in un cantiere. Un esempio del genere anche se non propriamente centrato al settore piscine è comunque di interesse in quanto vengono evidenziate certe “brutte abitudini” legate alle modalità di maneggiamento di certe sostanze, all’importanza della lettura delle etichette presenti sui fusti dei prodotti che ci si appresta ad utilizzare, alle misure di prevenzione da attivare.

 

 Il caso

L’esempio di incidente è semplice ma efficace.

Un operaio di un cantiere edile si “appresta ad impastare un prodotto in polvere premiscelato contenuto in una sacchetta”: versa il contenuto in un secchio, “vi aggiunge acqua e impasta con un trapano impastatore”.

Purtroppo il tutto senza usare dispositivi di protezione personali (DPI) e senza aver letto l’etichetta delle avvertenze presente sulla sacchetta.

L’operaio  esegue l’operazione in quelle condizioni più volte al giorno durante la sua attività lavorativa in cantiere.

Tutte le volte respira polveri e  tocca con le mani nude il prodotto. Prodotto che, durante l’operazione di impasto, a volte schizza sulla pelle dell’operaio stesso.

È solo durante la visita medica periodica, che il medico competente si accorge che l’operaio ha problemi respiratori, di dermatite ed agli occhi.

A questo punto “il medico informa il datore di lavoro delle patologie riscontrate durante la visita e questi riferisce il tutto al capocantiere”. “Il capocantiere, a sua volta, richiama l’operaio e gli ribadisce che prima di utilizzare un qualsiasi prodotto deve leggere l’etichetta per capire il tipo di rischio che può generare l’uso di quel prodotto”.

Tutti questi esempi finiscono bene: la scena finale dell’audiovisivo mostra l’operaio che prima di utilizzare un prodotto chimico legge l’etichetta e si appresta ad indossare i DPI idonei.

 

La prevenzione

Non sempre i casi reali di contatto, breve o prolungato , con sostanze chimiche hanno un lieto fine. In certi casi manca la consapevolezza dei rischi da parte degli operai, in altri non esiste un controllo sul rispetto delle procedure impartite (laddove procedure siano state create e insegnate…). In altri casi, come ad esempio per l’amianto, eventuali interventi  di prevenzione e cura possono giungere troppo tardi.

 

La pubblicazione Inail ci ricorda che il rischio chimico nei cantieri è connesso all’impiego di sostanze o preparati che  possono essere “intrinsecamente pericolosi o risultare pericolosi in relazione alle condizioni d’impiego”.

Infatti nei prodotti chimici utilizzati in edilizia “possono essere presenti elementi e composti chimici dei quali non sempre si conoscono tutte le caratteristiche tossicologhe”.

Possiamo raccogliere brevemente i prodotti chimici presenti in edilizia in due grandi gruppi.

Il primo è composto dai prodotti ausiliari:

  • oli disarmanti;
  • vernici;
  • cartoni bitumati;
  • adesivi;
  • prodotti per trattamenti superficiali.

Il secondo gruppo è invece composto dai “prodotti definiti additivi che vengono utilizzati nella produzione degli impasti cementizi per determinare varie proprietà tecnologiche”, ad esempio:

  • fluidificanti;
  • aeranti;
  • ritardanti;
  • acceleranti;
  • antigelo;
  • idrofughi;
  • ad azione mista.

 

In tutti i casi “l’uso non corretto di tali prodotti, ma soprattutto l’uso di tali prodotti senza l’utilizzo dei giusti DPI, può comportare danni alla salute che possono interessare le vie respiratorie, la pelle, gli occhi, ecc., con tutta una serie di patologie più o meno gravi”.

 Anche la lettura dell’etichetta è molto importante!

 

Vi ricordiamo, a questo proposito, che un’etichetta riporta:

  • i pittogrammi che indicano i pericoli principali e il potenziale di pericolo della sostanza;
  • le frasi di rischio che informano sui pericoli;
  • i consigli di prudenza che  dicono come si deve manipolare la sostanza.

Informazioni più dettagliate si possono ricavare dalla lettura della scheda di sicurezza della sostanza, che contiene informazioni sul prodotto, sui pericoli e sulle misure a tutela dell’utilizzatore e dell’ambiente.

 

Infine altre misure di prevenzione riguardo all’uso di sostanze pericolose:

  • non usate sostanze ignote di cui non conoscete la pericolosità o per le quali non potete adottare le necessarie misure di protezione;
  • quando necessario usare occhiali, guanti e maschera di protezione. Evitare il contatto con la pelle;
  • conservare i prodotti sempre nell’imballaggio originale: gli imballaggi non devono essere confusi con prodotti alimentari, cosmetici, cibo per animali o medicinali;
  • conservare correttamente le sostanze pericolose:  non devono essere accessibili ai non addetti ai lavori. Le modalità di conservazione sono indicate sull’imballaggio e nella scheda di sicurezza allegata;
  • smaltire correttamente le sostanze pericolose o le eventuali rimanenze inutilizzate.

 

Tiziano Menduto

 

leggi l’articolo in versione originale alla pagina http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=9926