Essi sono  destinati a proteggere da sostanze pericolose allo stato aeriforme (particelle, vapori, gas) mediante il meccanismo della filtrazione. Ricordiamo la fondamentale importanza dell’utilizzo di questi dispositivi, insieme ad una protezione agli occhi, in sala macchine specie nelle operazioni di caricamento e manutenzione di lambitori, cisterne e addolcitori per il trattamento dell’acqua di vasca.

Questi dispositivi, che coprono in parte o completamente il viso, sono realizzati in materiale filtrante o sono costituiti da una struttura riutilizzabile dotata di filtri sostituibili; per le varie classi di inquinanti esistono filtri specifici. Nel caso di atmosfere particolarmente inquinate o di concentrazione di ossigeno insufficiente si utilizzano i respiratori isolanti: in tal caso non viene filtrata l’aria ambiente, ma si utilizza aria respirabile prelevata da “zone pulite” o contenuta in bombole.

In commercio si trovano anche “maschere” che non svolgono funzioni di protezione delle vie respiratorie, e che pertanto non possono essere definite DPI, la cui funzione prevalente è evitare che la persona che le indossa contamini l’ambiente circostante.

L’uso dei DPI/APVR deve essere preso in considerazione solo dopo che, per quanto ragionevolmente fattibile, si sia attuato il contenimento degli inquinanti in sospensione nell’aria con l’impiego di sistemi di confinamento e/o con impianti di aspirazione.

Tali dispostivi di protezione individuale possono anche essere utilizzati quando gli operatori sono esposti per brevi periodi e/o a basse concentrazioni di inquinanti.

 

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